martedì 5 aprile 2011

Viva la pappappappa!!!

Innanzitutto benvenuti!!! Sono giorni che penso al modo migliore per inaugurare questo mio pezzetto di cielo, ma le aspettative erano troppo alte e temevo di avere il blocco dello scrittore…bel modo di inaugurare un blog!
Oggi, però, il mio topolino ha fatto qualcosa che non può passare sotto silenzio.
Da circa 6 mesi allatto orgogliosamente - ed esclusivamente - il mio bambino (il motivo del mio orgoglio lo spiegherò in un altro post) ma, già da qualche tempo, ho notato che comincia a mostrare particolare interesse verso ciò che mangiamo noi. In particolare pizza e biscotti (mica scemo il piccolo!).
Da qualche mese, infatti, sul tavolo della nostra cucina troneggia una sdraietta (uno dei pochi regali che stiamo utilizzando…sorry!) dalla quale N. si sporge pericolosamente con l’intento di afferrare (credo!) qualcosa dal mio piatto.
Essendo – inutile dirlo – una di quelle mamme che diventano più informate dei pediatri quando scoprono di aspettare un pupo, decido che non procederò con lo svezzamento tradizionale (il pediatra aveva deciso che, allo scoccare dei 4 mesi, N. avrebbe dovuto cominciare con un cucchiaino di mela grattugiata, la pera il giorno dopo e poi la banana, fino ad arrivare ad un frullato dei tre frutti al quale, se non ricordo male, avrei dovuto aggiungere del latte…e immagino non parlasse del mio!
 Come ho imparato diligentemente (e faticosamente) a fare, ho annuito tranquillizzando così l’esperto e ho poi rimosso automaticamente il “consiglio”.
 La prima sostanza che il mio cucciolo ha assaggiato, oltre al mio latte, è stata invece una patata! Al forno!
Tralascio la battuta di mio marito al riguardo (ma credo sia più che evidente il riferimento al quale alludesse) e procedo col racconto.
Questa clamorosa prima volta è accaduta il 31 marzo, e cioè a 5 mesi e 21 giorni. Due giorni dopo, questa volta spinta da mio marito e dai nonni, riprovo con la fatidica mela grattugiata (biologica!!). L’espressione di mio figlio è stata immancabilmente ripresa con il telefonino, quasi ci aspettassimo una simile sequenza di smorfie di profondo disgusto seguite da tentativi di autoprovocarsi conati di vomito.
A quel punto ho pensato che non fosse il caso di insistere.
La sera, però, riprovo con un pezzetto di fagiolino che lui succhia (sempre con qualche smorfietta) e sputacchia. Ci siamo! Penso, e gongolo all’idea di non avergli propinato le classiche pappette.
Oggi accade ciò che temevo…o meglio, ciò che mi avevano intimato di evitare in ogni modo. Comme d’habitude, mangio qualche biscottino a merenda (ingozzarsi sarebbe il termine più esatto!) e vedo che dalla  bocca di mio figlio comincia a venir giù dell’acqua…ma lui non ha ancora mai bevuto acqua. Metto a fuoco l’immagine e penso: è saliva! Mio figlio ha l’acquolina in bocca!!!
Lo prendo in braccio e lo appoggio sulle mie gambe. Tra me e me penso:”mi piacerebbe se prendesse un minimo di iniziativa”…detto fatto! In men che non si dica afferra la mia mano e se la porta alla bocca. Ma io oppongo resistenza. Qualche secondo dopo è lì che si tira addosso la scatola che stavo usando come tovaglia (su questo, magari, era meglio sorvolare…) e le sue piccole dita si ricoprono di minuscole briciole che erano rimaste attaccate a causa della saliva (le mette sempre in bocca e qualcuno suggerisce che dovrei insistere con il ciuccio…ma questo argomento merita un post a parte!).
Aspetto, osservo e le mette in bocca. Un attimo dopo assapora, mi guarda e scoppia a ridere fragorosamente! Ecco, ho pensato, è la fine! Ma, come disse qualcuno, la fine è il mio inizio!
A presto! ^.^

Consigli di lettura: a chi fosse interessato all'autosvezzamento, in libreria esistono diversi testi sull'argomento, ma l'unico che posso consigliare (perché è l'unico che ho e che sto leggendo) è "Svezzamento e Allattamento. Dall'introduzione dei cibi solidi al termine dell'allattamento" di Jack Newman e Grazia De Fiore, ed. Coleman.
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