sabato 18 giugno 2011

Bagnetto a tempo di musica...stonata!

Oggi ho portato il Puzzolo in piscina per la prima volta. Era un incontro di musicoterapia in acqua, una di quelle cose che mi entusiasmano. Tra l’altro sto scrivendo una tesina per un corso di counselling proprio sul potere della musica nella relazione mamma-bebè e l’occasione per verificare quanto stavo imparando mi sembrava perfetta.
Così non è stato. L’acqua era troppo fredda per un bimbo abituato ai suoi 36 gradi e così, dopo qualche tentativo di abituarlo alla temperatura e alla nuova esperienza, l’ho portato fuori dall’acqua. L’ho avvolto nel suo accappatoio che piangeva e tremava, amore mio, e ho cominciato a cullarlo e a cantargli qualcosa. Non ricordo cosa, forse erano solo note. L’ho attaccato al seno e si è addormentato serenamente tra le mie braccia.

A quel punto ho realizzato una cosa ovvia: la voce umana, della mamma in particolare, è musica per le sue orecchie! E così, mentre osservavo gli altri bimbi che godevano di quella lezione con le loro mamme e con i nuovi amichetti, io pensavo che avevo compiuto una violenza verso mio figlio, cercando di "omologarlo" agli altri. Mi sono odiata!
Poi ho fatto un ulteriore passettino nel mio brainstorming e ho pensato alla lettura ai (con i) propri piccoli. Forse solo oggi ho davvero capito l’importanza di questo “rito”, non si tratta solo di una buona abitudine da trasmettere per formare futuri lettori…è molto di più! Lo so, è evidente, ma io l’ho capito davvero solo oggi. La mia voce, nella lettura come nel canto, o nelle semplici parole di tutti i giorni, crea ogni giorno la nostra relazione. Soprattutto da quando lui comincia a chiamarmi, a rispondermi. È un canto a due voci che si mescolano tra di loro perfettamente.
Da domani non mi preoccuperò più di cercare di trasmettergli una mia abitudine, per quanto buona possa essere, ma solo di costruire con lui un rapporto basato sul rispetto (dei suoi bisogni e delle sue necessità) e la fiducia (su ciò che vuole comunicarmi, anche se non è esattamente ciò che mi aspetto), un rapporto tutto nostro. Solo così potremo muoverci insieme a tempo di musica…la nostra musica!
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