domenica 21 agosto 2011

(Brave) Mamme si diventa...

Come sapete sono entrata da poco nella blogosfera, probabilmente perché colpita da alcune mamme blogger davvero entusiasmanti. E Bismama è una di quelle che mi ha subito conquistata!

Tra le tante (forse troppe?) mamme blogger (alle quali mi sono aggiunta anch'io, tanto per non restare sola!) Serena Sabella è probabilmente quella che mi ha convinta di più. Forse non tutti sanno che ha da poco pubblicato un libro, Mamma non si nasce, che ho naturalmente acquistato approfittando di uno di quegli sconti incredibili in rete che ti fanno sentire tanto furba ma che, in realtà, ti fregano su tutta la linea perché compri anche quello che non avresti mai comprato solo perché scontato!!


"Mamma non si nasce" di Serena Sabella, Red Edizioni.

Ebbene, oggi voglio parlarvi di questo mio acquisto, perché ad ogni parola ho riso da sola come una scema nel mio angolino preferito...

Lo stile non ha niente da invidiare a quello della Kinsella...e, almeno in questo caso, vuole essere un complimento!
Non ci sono forzature nell'impronta umoristica, non si avverte il tentativo di essere simpatica a tutti i costi, le pagine di questo libricino ti trasmettono una gradevolissima sensazione di buonumore sin dalle prime righe.

Anche il formato è un punto a favore di questo testo, se fosse stato più grande mi avrebbe sicuramente scoraggiata e, probabilmente, avrei rinunciato a leggerlo in questo periodo da mamminafortunataadiunmeravigliosobimbodidiecimesichesiètrasformatoinunvivacissimotuppetto*!!
E invece ha rapidamente scalato la classifica dei libri che ho sul comodino. E poi è comodo da portare nella borsetta e tirare fuori quando il pupo è (finalmente) stremato dal sonno e tu sei in attesa del tuo turno dal parrucchiere! Ok, non è il mio caso... ma potrebbe esserlo visto che non avete foto che possano smentire la mia affermazione!

Un altro punto a favore dell'autrice è la scelta di non fare del libro una copia cartacea del blog! (Ultime pagine a parte...) E poi il diario ha sempre quel sottile fascino che ti acchiappa anche se fai di tutto per mostrare un atteggiamento di superiorità al gossip.

E, come in tutto il gossip che si rispetti, un po' di sana invidia ci sta. Bismama (alias Serena), infatti, ha davvero sposato IlMaritoIdeale, quello che tutte noi vorremmo aver accalappiato, quello che ti risponde educatamente anche dopo che lo svegli nel cuore della notte per la milionesima volta convinta di essere in travaglio e non quello che, mentre tu stai facendo il test chiusa nel tuo bel bagno con le piastrelle verdi (come suggerisce il feng shui), è spalmato sul divano a sonnecchiare.
Lo stesso che, quando corri per dargli la lieta notizia, quella che aspettava(mo) da mesi, mentre cerchi inutilmente di rianimarlo sussurrandogli all'orecchio "è positivo! è positivo!" all'ennesimo strattonamento ti risponde, senza nemmeno sollevare la palpebra ma solo leggermente un braccio, pronunciando un fiebile "e vai!" (Ed è sempre lui che, mentre sei in bagno a vomitare gli occhi in preda a un virus intestinale - e non a causa delle nausee di cui, per fortuna, non ho sofferto- non ti chiede nemmeno se hai bisogno di qualcosa, non so... un po' d'acqua, una mano sulla fronte, una telefonata al 118... No comment...)


Ma il racconto contiene anche le paure e i desideri di una futura mamma sul partochehosempresognato, l'allattamento, il temibile baby blues  e la vita che cambia ...irrimediabilmente!

Un'amica mi ha chiesto se questo libro facesse parte di quella "corrente" che - seppur con ironia - punta molto sulla "sopravvivenza" al bebè e alla maternità. La mia risposta è stata no. E aggiungo per fortuna!
Un figlio è per sempre, se decidi di compiere questo passo non puoi più tornare indietro e, soprattutto, non puoi (leggasi devi) "incolpare" lui (lei/loro) di non poter più avere la vita di prima.

Nel libro Serena racconta di una serata in cui pensava di poter usare la macchina del tempo e godersi un'uscita con le sue vecchie amiche. Le conosco bene queste uscite! Prima di avere il Puzzolo le mie amiche (tutte mamme) si lamentavano di non avere più tempo per loro stesse e, raramente, si concedevano una seratina tra donne. Le serate si somigliavano tutte: inizio euforico e, svoltato l'angolo, telefonata al marito/papi per sapere come stavano i cuccioli. Si proseguiva con un bicchierino in mano, fingendo nonchalance, e uno sguardo furtivo all'orologio. Seguiva, poi, l'ennesima telefonata a casa per sincerarsi che i cuccioli si fossero finalmente addormentati e ...via di corsa perché ancora svegli e pimpanti ad aspettare mammà!

Come dice la stessa Serena nella sua presentazione, questi nani provocano dipendenza, malattia che accomuna tutto il genere mammesco. Ma ...è davvero così terribile ammettere di essere follemente innamorate dei propri figli?


...Solo una cosa non ho capito: perché questo continuo riferimento al viagra femminile**...forse vuole diventare Trismama? ;)
 



* Trottola.


**Solo chi ha letto il libro capirà questo stupidissimo riferimento...abbiate pazienza, il caldo ha sciolto i miei ultimi neuroni!
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