martedì 28 febbraio 2012

Il mio blog è ad impatto zero!

Ringrazio Arianna per avermi fatto conoscere questa lodevola iniziativa promossa da DoveConviene.it, grazie alla quale posso finalmente annunciare che il mio blog è da oggi ad impatto zero!

L'iniziativa in questione si chiama "il mio blog è CO2 neutral" ed il suo funzionamento è molto semplice: il blogger dichiara la sua disponibilità ad abbattere l'impronta ecologica del proprio sito e DoveConviene.it, in collaborazione con iplantatree.org, provvederà a piantare un albero in zone soggette a processi di riforestazione.
L'effetto benefico di questa iniziativa è garantito. Ogni anno infatti un blog o un sito internet producono in media 3,6 kg di anidride carbonica, un albero invece è in grado di assorbirne ben 5 kg annui.
La partecipazione da parte dei blogger è totalmente gratuita ed il modo di aderire è semplice ed intuitivo.
DoveConviene è da sempre molto attento all'utilizzo consapevole della carta e alla tutela del nostro patrimonio boschivo. Grazie alla sua attività tutti i volantini pubblicitari delle principali catene commerciali di elettronica, sport, ipermercati come (obi, conforama, euronics, solo per citarne alcune) vengono digitalizzati e resi disponibili online, in maniera gratuita e consultabili sia su pc che su smartphones iPhone e Android, attraverso una comoda applicazione.

DoveConviene vuole scoraggiare l'abuso di carta per fini pubblicitari e contribuisce a rendere più pulita la città. Per l'utente la comodità di poter accedere a tutte le offerte in qualunque momento, di poter rintracciare il punto vendita più vicino attraverso una pratica mappa e di poter conoscere rapidamente tutti gli orari di apertura, comprese le aperture domenicali.
Chi vuole saperne di più sull'iniziativa non dovrà far altro che cliccare qui.
        
Puoi partecipare anche tu trasformando il tuo blog in "carbon neutral"! Sarà piantato 1 albero per il tuo blog e in questo modo verrà neutralizzata la tua produzione di anidride carbonica per 50 anni!
Qui scopri come fare e qui ti spiegano come fa 1 albero a neutralizzare la produzione di CO2 del tuo blog.

Gli alberi saranno piantati a Göritz e sono querce.

venerdì 24 febbraio 2012

Venerdì del Libro: Il Puzzolo e il francese...

Eccomi nuovamente qui con questo bellissimo appuntamento settimanale: il Venerdì del libro!
Vorrei ringraziare tutte le mie nuove amiche blogger che sono passate a trovarmi, è stato davvero emozionante il vostro calore...grazie!!!

Oggi vi parlerò del secondo libro in pole position nell'attuale lista dei preferiti del Puzzolo. Si tratta di un libro in lingua straniera, una lingua che amo particolarmente: il francese!

Vi chiederete come mi sia venuto in mente di scegliere un libro in francese quando mio figlio non parla ancora l'italiano... e in effetti me lo chiedo anch'io! Poi però mi sono ricordata di un bellissimo libro di Emanuela Bussolati scritto in una lingua che in realtà non conosce (ancora) nessuno, la lingua Piripù*, e mi sono detta: perché non provare a fare lo stesso esperimento con il francese? Male che vada ascolterà solo dei suoni un po' diversi da quelli ai quali è abituato...

Il libro s'intitola Je t'aimerai toujours, quoi qu'il arrive... di Debi Gliori e il risultato è strabiliante: il Puzzolo ama questo libro e adesso me lo indica pronunciando un incredibile Maman con tanto di suono nasale degno di un piccolo francesino! Non so ancora dirvi fino a che punto sia arrivata la sua comprensione ma mi basta sapere che lo ama e me lo chiede in continuazione!! Pochi giorni fa mio marito mi ha fatto notare che il Puzzolo girava per casa col libro aperto in mano e pronunciando suoni strani...diciamo un francese maccheronico! ^_^
Anche questo libro, come il precedente, tratta l'amore incondizionato...sarà un caso? Ma forse la risposta dovrei trovarla in me, visto che sono io che glieli ho proposti...
Ad ogni modo, il testo comincia con una piccola volpe che distrugge casa e, davanti alla richiesta di spiegazioni della mamma, risponde: " Je suis un vilain petit renard de très mauvaise humeur, et personne, personne ne m'aime." (sono una piccola volpe monella con un pessimo carattere e nessuno mi ama)... un tema che si ripete quindi.

Per fortuna la mamma risponde che la amerà sempre e comunque (anche se diventasse un orso, un coccodrillo...). Infine, per convincere la piccola volpe che nemmeno la lontananza ridurrà questo amore, la mamma indica le stelle che, sebbene siano morte, continuano a brillare in cielo e conclude con questa frase che mi stringe lo stomaco ogni volta che la leggo:"... l'amour ne meurt jamais. Quoi qu'il arrive, je t'aimerai...".

Ammetto che la prima volta che l'ho letta non sapevo a cosa andavo incontro, pensavo fosse soltanto un modo per assicurare ai nostri figli che, qualunque comportamento assumeranno, l'amore dei genitori non cesserà mai. E invece mi sono ritrovata ad affrontare il tema della morte a 16 mesi! Decisamente un po' presto...

Tuttavia, ciò non toglie nulla alla bellezza di questo libro, alle splendide e ricche immagini e al magnifico testo in rima.

Se siete interessati a reperirlo, quindi, vi segnalo anche il titolo in inglese: No Matter What (il link è all'edizione cartonata, come quella che ho scelto io) ma, a quanto pare, esistono due finali differenti. Pare, infatti, che ci sia una versione in cui il tema della morte sia stato reso più blando ma sembra che non sia possibile scoprirlo senza poter sfogliare il libro.
In italiano, invece, pare non sia più disponibile (ed è un vero peccato!). La traduzione italiana dovrebbe essere Ti voglio bene, anche se... perché la copertina è la stessa, ma il condizionale è d'obbligo. Magari riuscite a trovarlo in biblioteca. In questo caso, ditemi qual è il finale in italiano!

Se poi volete approfondire l'argomento bilinguismo e capire se vi va di avventurarvi in quest'impresa, o volete semplicemente fornire ai vostri figli qualche strumento in più per familiarizzare con lingue diverse, vi segnalo il fantastico sito di Letizia, Bilingue per Gioco, ricco di spunti e consigli pratici!!!

Alla prossima settimana!

 


* Il libro in questione è Tararì tararera. Storia in lingua Piripù per il puro piacere di raccontare storie ai Piripù Bibi di Emanuela Bussolati, ed. Carthusia.

martedì 21 febbraio 2012

Puzzolo, alzati e ...cammina!!

Esattamente a 16 mesi e una settimana il Puzzolo ha finalmente imparato a camminare! Ma questa volta davvero!!! Un mese fa, infatti, vi raccontavo (qui) che aveva cominciato a muovere i suoi primi passettini... ebbene, in questo mese evidentemente si è studiato il percorso e non ha mai fatto più di due/tre passetti alla volta.

Il 17 febbraio, invece, è successo qualcosa: ha cominciato a mettere un piede davanti all'altro e...non si è più fermato!! Ma davvero! Senza alcun tipo di aiuto da parte nostra gira su se stesso e cambia direzione, cade e si rialza da solo (in questo movimento sembra molto Adriano Celentano durante i suoi balletti, con le gambe divaricate e piegate come un compasso)!
Mi rendo conto che non sia nulla di così sconvolgente e che lo hanno già fatto milioni e milioni di bambini prima di lui e molti di più lo faranno dopo ma, abbiate pazienza, è la prima volta che lo fa mio figlio!!!!

E questo suo successo ha anche un altro merito: ha commosso il Papi!!! Rientrato dal lavoro se l'è visto venire incontro e gli occhi gli si sono riempiti di lacrime... ecco, quando lo vedo così ricordo perfettamente perché l'ho sposato... 

E ora, come ha detto un caro amico, la vita si sposta di un metro...più in alto!!!



venerdì 17 febbraio 2012

Venerdì del libro: "Tu..." di Emma Dodd

Da oggi partecipo ufficialmente anch'io ai Venerdì del libro nati da una bella idea di Paola di HomeMadeMamma (grazie per avermi accolta con tanto entusiasmo! ^_^). E voglio dedicare questo debutto a uno dei due libri che ultimamente vanno per la maggiore nella booklist del Puzzolo...oggi vi parlo quindi di

Tu... di Emma Dodd!



Questo libro è consigliato anche da Nati per Leggere, l'ormai famosissimo - e validissimo - progetto attivo su tutto il territorio nazionale che si propone di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni... ma perché fermarsi, poi?

Il libro contiene degli inserti in oro (della stessa autrice esiste un "gemello" con inserti in argento che si intitola Io...) che catturano l'attenzione dei bimbi e le frasi, come le immagini, sono semplici ma di una tenerezza disarmante! In ogni pagina il bambino sa che la sua mamma (o il suo papà) ama tutto di lui e lo ama sempre e comunque, anche quando non si comporta esattamente come il bimbo del Mulino Bianco...
Particolare, questo, che meriterebbe da solo la lettura di questo bel librino.
Quante volte ci siamo sentiti dire:"Sei stato monello, non mi piaci quando ti comporti così!" Se ci fermiamo un attimo a riflettere, frasi come questa sono comunissime (purtroppo!) e al tempo stesso lame affilate per i piccoli cuoricini dei nostri bimbi...se non fanno ciò che chiediamo loro di fare non saranno amati da noi o lo saranno meno...
Questo discorso merita certamente di essere approfondito e non solo accennato, mi riprometto di farlo presto! 

Al momento vorrei porre l'attenzione esclusivamente sulla bellezza di un libro che mio figlio ama particolarmente...è con questo libro che abbiamo cominciato ad interagire durante la lettura, è questo che mi ha chiesto per la prima volta di rileggere, è questo che ha sfogliato insieme a me al "momento giusto", è con questo che ha iniziato a fare le faccine e a indicare col ditino...è il suo libro! Almeno in questo momento.



Questa è l'ultima pagina...le due scimmie intrecciano le loro code e formano un cuore. Arrivati qua il Puzzolo cambia espressione (e io cambio tono di voce), mi sorride emozionato e tocca sistematicamente la schiena di mamma scimmia...

...ed io, sistematicamente, mi commuovo...

lunedì 13 febbraio 2012

Instagram mania... and The Faerie World!!

Pant...pant...che fatica questi ultimi giorni...influenza, febbre alta, raffreddore, mal d'orecchio, tosse e chi più ne ha più ne metta! Io, il Puzzolo, il Papi, la nonna e pure la zia (con nipotino annesso)...una vera e propria ecatombe!!
Non siamo ancora guariti del tutto ma contiamo di farcela per una mini sfilata col nuovo - meraviglioso - costumino di Carnevale che, se il Puzzolo permette (visto che le uniche due prove del solo cappuccio sono state degne della migliore lotta greco-romana!), sarò lieta di mostrarvi.

Oggi, complice l'ennesimo pomeriggio rinchiusa in questa prigione, mi è venuta voglia di sperimentare un nuovo delizioso programmino. Sicuramente molti di voi lo usano già ma io non ero ancora riuscita a fare la sua conoscenza e non potevo più rimandare.

Eccomi quindi, finalmente, col mio nuovo gioco preferito: siore e siori ...Instagram!! L'ho desiderato tanto, l'ho rincorso tanto e finalmente è mio!!!! Beh, non proprio mio...devo sgraffignare il telefono del Papi per poterlo usare machisseneimporta!


"Innocence" di Jessica Galbreth

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Ho fatto un paio di prove con foto del Puzzolo già scattate in precedenza e con un paio di gioiellini che ho deciso di mostrarvi per condividere con voi anche questa mia mania... ebbene sì, colleziono fatine!!



"Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate."
(da Peter Pan di James M. Barrie)


Ho cominciato casualmente, per "colpa" di un'amica (qui il blog della colpevole! Se siete appassionate di fate o punto croce potrete ammirare i suoi capolavori...io l'ho conosciuta perché ha realizzato per il Puzzolo uno splendido quadretto nascita e dei favolosi bavaglini che tutti gli invidiavano!!) ed ora non sappiamo più dove metterle... :-P


Questa che vedete è una delle più belle della mia collezione! Non perché si tratta di una "fata d'autore" e nemmeno perché tiene in braccio un bimbo...o forse sì, lo confesso, quest'ultimo dettaglio me la rende particolarmente cara...
Comunque sia, per gli appassionati (che ho scoperto essere moltissimi...) questa foto non rende certamente giustizia a quest'autentica opera d'arte, ma dovevo o no sperimentare il mio nuovo giochino? ;-)



P.S. Ai più attenti non sarà sfuggito che ho parlato di "un paio di gioiellini"...l'altro ve lo mostrerò in un altro momento. ;-)


giovedì 2 febbraio 2012

Ma che musica!!!

Finalmente io e Il Puzzolo abbiamo cominciato un corso di musica che ho atteso come la telefonata di un boyfriend a 15 anni! L'insegnante è specializzata nella Music Learning Theory di Edwin E. Gordon e l'ho inseguita come una vera stalker*!!
Niente solfeggio e niente pentagramma, solo musica musica musica!!!
Prima di raccontarvi la nostra esperienza, però, vorrei postare un'intervista che ho realizzato qualche mese fa ad Andrea Apostoli, Presidente dell'AIGAM, che ringrazio di cuore per il tempo che mi ha dedicato. Chi meglio di lui (solo il Professor Gordon) per introdurre l'argomento...

1)      Di cosa si occupa esattamente la vostra Associazione e a chi si rivolge?
Ci occupiamo principalmente di formazione (insegnanti, musicisti, educatori) e poi di corsi per lo sviluppo della musicalità nel bambino dall’età neonatale in poi. L’AIGAM è un ente accreditato alla formazione da parte del Ministero della Pubblica Istruzione ed è l’unica associazione riconosciuta ufficialmente da Gordon in Italia per l’insegnamento della sua Teoria dell’apprendimento musicale. L’AIGAM ha anche un’attività scientifica di ricerca e organizzazione di congressi e convegni in tema di apprendimento musicale, e una bella attività editoriale in collaborazione con Edizioni Curci di Milano con l’uscita di numerosi libri rivolti sia a genitori che agli insegnanti e persino ai bambini, ai quali sono dedicati i tre libri della serie "Ma che musica!"**.
2)     Qual è l’obiettivo dell’AIGAM? E quale la differenza tra i corsi che proponete e un qualunque corso di musica per bambini?
L’obiettivo dell’AIGAM è la divulgazione, la promozione e lo sviluppo della Teoria dell’apprendimento musicale di Gordon in Italia. Una teoria sviluppata da Gordon dopo anni e anni di ricerca empirica e osservativa da cui deriva una pratica educativa e didattica. Parlando di peculiarità dei nostri corsi, uno dei primi aspetti è la precocità nell’avvicinamento della musica al bambino, non con l’intento di creare dei piccoli geni ma perché Gordon ha fatto importanti studi sull’attitudine musicale andando a scoprire che è innata e non direttamente ereditaria. Non ereditiamo la musicalità dai nostri genitori ed è invece importantissimo l’ambiente in cui il bambino cresce nei primi anni di vita (il potenziale di apprendimento della musica è in sviluppo fino ai 9 anni, poi va scemando). Così come per il linguaggio, come diceva Maria Montessori, esistono questi periodi sensitivi, durante i quali il bambino è particolarmente predisposto all’apprendimento dei linguaggi (i linguisti parlano di finestre di apprendimento, i neurofisiologi parlano di periodi critici).
Il secondo aspetto potrei sintetizzarlo con il fatto che l’AIGAM non fa saggi! Non è la prestazione del bambino che ci interessa ma l’assorbimento da parte sua della sintassi musicale, attraverso un approccio che non è mai intrattenimento e animazione ma comunicazione attraverso la musica con il bambino. Nei nostri corsi i bambini si muovono, sono liberi, giocano, vengono guidati dall’insegnante a fare attività educative ludiche con la musica. Pochissime parole (addirittura fino ai tre anni non si parla mai), melodie e ritmi senza parole che non sono “per bambini”, brevi sì ma complessi e vari, in modo da poter fare assorbire al bambino la sintassi musicale come assorbe quella linguistica, per intero. Come nell’apprendimento del linguaggio non viene semplificata la lingua, così facciamo nella musica.
Un altro importante aspetto, una novità, è il ruolo del movimento. Generalmente al movimento viene richiesto di essere descrittivo della musica, si chiede, cioè, ai bambini di descrivere col corpo alcuni aspetti della musica (salta su questo ritmo, batti le manine...), per Gordon, invece, il movimento ha una funzione percettiva, è un sesto senso, è apprendimento. Per cui si tratta di un movimento spontaneo che l’adulto rispecchia e contestualizza ma che parte dal bambino.   
3)      In che modo viene proposta la musica ai bambini e quali sono i corsi che offrite?
I Corsi di Musica per bambini che proponiamo sono essenzialmente tre:
- Musicainfasce 0-36 mesi
- Sviluppo della musicalità 3-5 anni
- Alfabeto della Musica da 6 anni in su
I primi tre anni di vita del bambino sono i più importanti per lo sviluppo della sua attitudine musicale e costituiscono una finestra di apprendimento irripetibile per l’acquisizione del linguaggio musicale. Il Corso di Musicainfasce è il primo e importantissimo passo per iniziare un percorso di apprendimento musicale che porterà il bambino a comprendere e amare la musica.
Il 2° corso costituisce la prosecuzione ideale di Musicainfasce ma può anche essere il primo momento di avvicinamento alla musica per i bambini di tre, quattro e cinque anni, età in cui nel bambino cominciano a prendere forma importanti competenze musicali. Si lavorerà in gruppo con il rispetto dei diversi ritmi di apprendimento dei singoli bambini e senza spingerli alla prestazione e alla performance.
Il Corso costituisce anche un’ottima base per un successivo avvicinamento al coro e allo strumento.
A partire dai 6 anni, l’allievo è guidato nello sviluppo della propria Audiation, la capacità di pensare musicalmente, e nel percorso di conoscenza degli elementi di base dell’armonia e della sintassi musicale, imparando a riconoscere i modi, le funzioni armoniche e i tempi usuali e inusuali. Il percorso di apprendimento proposto associa allo sviluppo dell’audiation, l’acquisizione di competenze relative all’uso della tastiera, all’esecuzione e all’improvvisazione. 
4)      La vostra Associazione si rivolge anche alle donne in gravidanza, in che modo?
L’obiettivo è quello di offrire un ulteriore canale di relazione prenatale fra mamma e bambino. Il bambino sente già a fine quarto/inizio quinto mese di gravidanza i suoni con il suo orecchio. Prima li percepisce come vibrazioni sulla sua pelle nel liquido amniotico, e quindi noi lavoriamo con la mamma cercando di favorire la consapevolezza che il bambino è in ascolto, che il bambino reagisce ai suoni e che l’apprendimento musicale, ma anche linguistico, inizia in età fetale. Durante i nostri corsi di preparazione al parto, quindi, lavoriamo facendo cantare e muovere le mamme. Poi ci sono i concerti di musica in attesa, svolti in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e poi il quarto libro “Ma che musica in dolce attesa” con un CD di musiche molto adatte ad essere ascoltate durante la gravidanza, delle frasi scritte da me sul tema della gravidanza, dove cerco di riflettere sui vari aspetti che una donna affronta durante questo periodo in un modo non didascalico, non pedante, e delle illustrazioni molto belle di Maria Grazia Orlandini.
5)      Nel malaugurato caso in cui non ci fosse una sede dell’AIGAM nella propria città, i genitori possono “sostituirsi” ai docenti?
Non direi che possono sostituirsi ma possono senz’altro fare un lavoro che i docenti non possono fare (questo discorso vale anche per le educatrici di asili nido, insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria, ecc.):  voi potete fare un lavoro continuo, giornaliero, e potete lavorare sull’ascolto. È fondamentale, nella prima infanzia, ascoltare musica d’arte! Ascoltare brani che sono selezionati secondo questi criteri: brevità (in quanto la concentrazione dei bambini è altissima, maggiore di quella degli adulti come profondità, ma è molto più breve. Un bambino si ri-concentra continuamente su nuovi oggetti, su nuovi stimoli. Non direi che si distrae, un bambino molto piccolo, come diceva Maria Montessori, sembra sempre che lavori, non è mai distratto ma concentrato su qualcos’altro da quello che invece io vorrei proporgli); varietà, complessità, ripetizione (perché il bambino ha bisogno di sentire più volte) e silenzio. Il silenzio è importantissimo (ed è sempre più assente nelle nostre vite: televisore acceso, ventilatore, traffico, ecc.), è il luogo dell’ascolto.
Spesso mi sento dire: “Ah, noi facciamo ascoltare musica ai bambini tutto il giorno, in macchina, a casa...” Io dico sempre che tutto fa rima con niente. Se io ho lo stereo acceso tutto il giorno finisco per non ascoltarlo. Il cervello umano è un organo pigro, a detta dei neurologi stessi, quando uno stimolo si ripete continuamente senza che questo comporti una necessità di adattamento nella persona, o di messa in sicurezza o di variazione del proprio comportamento, ma è uno stimolo che continua, dopo un po’ il nostro cervello non lo considera più importante da ascoltare e letteralmente non viene più sentito (come chi vive in campagna e va a dormire in città e non riesce a dormire per il rumore e viceversa). L’idea è di far ascoltare la musica vera ai bambini. Non imparano a parlare attraverso filastrocche, non imparano la musica, non imparano a comprendere la sintassi della musica attraverso le canzoncine. Non siamo contrari alle canzoncine ma non sono utili allo scopo, non fanno apprendere il linguaggio musicale ai bambini, nell’età in cui è fondamentale che lo apprendano per poi comprenderlo da più grandi e quindi apprezzare la musica anche complessa. Quindi sia a scuola che a casa ascoltare, ascoltare insieme. L’ascolto è un fatto relazionale nella prima infanzia. Ricordiamoci sempre che un bambino, quando c’è un estraneo, un fatto nuovo, quando cade, la prima cosa che fa è guardare negli occhi della mamma o del papà, cerca il loro sguardo per interpretare quello che gli è successo. Quindi un ascolto virtuoso è un ascolto fatto insieme con una mamma o un papà (o un’educatrice) che gode della musica che ascolta, che chiude gli occhi, che ondeggia, in modo che il bambino possa sentire che quel linguaggio è importante, affettivamente importante. Quindi non parlerei di sostituzione ma potete ugualmente fare un lavoro molto importante, anche se non siete dei musicisti.
6)      Quali consigli si sente di dare, quindi, a chi vorrebbe fornire una simile opportunità ai propri figli, pur non avendo alcuna competenza in ambito musicale?
L’ascolto potrebbe anche sfociare in occasioni di ascolto dal vivo (noi organizziamo concerti con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, concerti adatti, concerti veri). Non importa se dopo mezz’ora il bambino si è stancato e dovrete uscire, non dite che peccato! ma che fortuna che abbiamo potuto godere di quella mezz’ora! Portarli, dopo il concerto o durante l’intervallo, dietro il palcoscenico a vedere gli strumenti, a vedere chi ha suonato. E, se siete intonati, cantate per il vostro bambino!***


*Di questo argomento ha parlato - molto bene - anche Bruna qui.
** Qui trovate un video esplicativo sui corsi dell'AIGAM e qui potete ascoltare brani tratti dai CD proposti. 

***A questo proposito, vi suggerisco il bellissimo Ascolta con lui, canta per lui di Andrea Apostoli e Edwin E. Gordon, Edizioni Curci. Il testo si rivolge ai genitori che non sono in possesso di specifiche competenze musicali e contiene un CD con alcuni brani proposti per l'ascolto e altri che possono facilmente essere memorizzati dai genitori e dai bambini stessi, in modo da creare quella comunicazione relazionale e musicale tanto raccomandata da Gordon.



Alla prossima!!
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