venerdì 13 aprile 2012

Venerdì del libro: autismo...questo sconosciuto!

Pensavo di dover saltare questo Venerdì del libro, sono malaticcia e non sono riuscita ad accendere il pc tanto ero stanca. Al pensiero di dover rinunciare, però, ho avuto una crisi d'astinenza.

Ero a letto cercando di addormentare il Puzzolo ma sintonizzata sull'ultima puntata de Le Invasioni Barbariche (non potevo perdermela!) e ascolto, un po' distrattamente, quella che scopro essere una delle più belle interviste dell'anno! L'intervista è a Franco Antonello, papà di Andrea e Alberto.



Andrea ha 18 anni ed è autistico da quando ne aveva due e mezzo.

Immediatamente il pensiero corre alle vaccinazioni (argomento scottante, lo so, ma proprio in questi giorni c'è stata la famosa sentenza del Tribunale di Rimini e forse qualcosa comincia a muoversi) e Franco Antonello conferma i miei sospetti... anche se è molto cauto al riguardo.

Non sarei mai capace di descrivere l'amore e la gioia di cui erano impregnati occhi e parole di questo padre... per questo aspetterò di trovare l'intervista in streaming e la inserirò qui. Perché possiate anche voi capire perché mi ha colpito così tanto e così positivamente...
Nel frattempo gustatevi questo:


Ok, direte voi, storia e famiglia da film ma... che c'entra con i nostri consueti consigli di lettura? C'entra, c'entra... perché da questa storia, e in particolare da un incredibile viaggio in moto (qui mio figlio impazzirebbe!) che padre e figlio hanno intrapreso, è nato un libro che si intitola Se ti abbraccio non aver paura (da una delle frasi che i genitori hanno fatto stampare sulle magliette di Andrea quando aveva circa 8 anni e capitava - spesso - che abbracciasse chiunque incontrasse) che è stato scritto (a quanto pare magnificamente... lo ha detto Daria, e di lei mi fido!) da Fulvio Ervas:


Foto prelevata dalla pagina facebook
della Fondazione I Bambini delle Fate*
 

Un mattino senza scuola, Fulvio Ervas guarda scorrere il mondo dal tavolino di un bar. “Ehi, tu scrittore” lo apostrofa un tipo con occhi da Richard Gere “ho una storia per te. Sei uno scrittore, vero? Mi han detto che sei uno scrittore, e di quelli bravi”.
“Sì” risponde Fulvio incerto “scrivo storie di fantasia”.
“Allora ascoltami” dice l’uomo, che nel frattempo ha detto di chiamarsi Franco e ha ordinato uno spritz, “perché la storia che voglio raccontarti ha la forza della vita vera e la bellezza di un sogno”.
Comincia così un dialogo durato un anno intero, sotto la pergola dell’uva fragola, sul divano di casa Ervas.
Franco racconta di Andrea, della loro avventura attraverso le Americhe. Fulvio è incantato dalla sua energia, dal coraggio di quel padre che ama disperatamente suo figlio e vuole regalargli a ogni costo tutta la vita che può, tutta la bellezza che può: in barba a quell’autismo maledetto.
Un giorno anche Andrea entra in giardino, con i suoi delicati saltelli sulle punte, con la sua smania di abbracciarti, di toccarti la pancia, di dirti ‘bella’, ‘bello’. E la sua mano percepisce in un istante come stai veramente.
La mente di Fulvio parte, elabora immagini, corre con quell’Harley Davidson su strade a perdita d’occhio.
Segue la danza di Andrea, che sembra sempre sul punto di spiccare il volo.
Trasforma il racconto di Franco in un romanzo che affonda nel cuore e fa decollare le emozioni.

Se non vi fidate, qui trovate un estratto del libro.  

Il libro è uscito solo ieri, ma domani mi fionderò in libreria a comprarlo! E voi?

Alla prossima!

*I Bambini delle Fate è la Fondazione creata da Franco Antonello a sostegno delle disabilità infantili.

Come promesso, e prima del previsto, ecco la splendida testimonianza:


Fuori uguale agli altri,
dentro giostra di colori ho

domenica 8 aprile 2012

La forza dell'intento

Premetto che non sono (ancora) vegetariana, anche se consumo pochissima carne (e mi pongo continuamente il problema di avere qualcuno - e non qualcosa - nel mio piatto) non ho alcun diritto di puntare il dito contro nessuno! E infatti non lo farò.

Non posso, però, far finta che non mi dis-turbi una "tradizione" che strappa un neonato alla sua mamma...

So benissimo che, a livello ideologico, non c'è alcuna differenza tra una mucca e un vitellino, ma da qualcosa bisogna pure cominciare.

In questo post vorrei, però, porre più che altro l'attenzione sul modo che viene utilizzato per scuotere le coscienze.

Diffondere immagini (penso agli agnellini sgozzati che ho visto in questi giorni o a quell'immagine, altrettanto straziante, di un povero agnellino che tenta di scavalcare il recinto per raggiungere la sua mamma...) o pensieri (es. sarà sempre peggio!) di dolore, di sangue, di morte, non farà cambiare la testa (e le abitudini) della gente.

Chi si pone il problema troverà da solo le risposte che sta cercando (o comunque in modo meno "violento"), senza alimentare e diffondere pensieri orientati alla distruzione. E chi non ci pensa nemmeno, rimarrà impassibile o, peggio, si incattivirà maggiormente sentendosi giudicato*.

Per questo motivo ho scelto di postare un'immagine diversa, anche se il messaggio è lo stesso:

Angel of Protection
...e come altro poteva chiamarsi?


E vi lascio con le - sempre splendide - parole di Erri De Luca per augurare a tutti voi una Pasqua di Pace e Gioia in compagnia delle persone che più amate!



Pasqua è voce del verbo “pèsah”, passare.

Non è festa per i residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio.

Da non credente vedo le persone di fede così, non impiantate in un centro della loro certezza
...
ma continuamente in movimento sulle piste.

Chi crede è in cerca di un rinnovo quotidiano dell’energia di credere,
scruta perciò ogni segno di presenza.

Chi crede, insegue, perseguita il creatore costringendolo a manifestarsi.

Perciò vedo chi crede come uno che sta sempre su uno “pèsah”, passaggio.

Mentre con generosità si attribuisce al non credente un suo cammino di ricerca,
è piuttosto vero che il non credente è chi non parte mai, chi non si azzarda nell’altrove assetato del credente.

Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti,
per voi apertori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri a ogni costo, atleti della parola pace.

Erri De Luca



Ringrazio la mia carissima Maria Khalil per avermi "prestato" la bella foto che ho potuto offrirvi... 



Buona Pasqua!!

venerdì 6 aprile 2012

Venerdì del libro: "A mille ce n'è..." ♪

Eccoci qua! Ancora con i nostri amati Venerdì del libro.
Come procedono gli esercizi?
Oggi mi sento particolarmente grata per... aver trovato il primo fascicolo di Pinocchio!!!
Ma forse è meglio fare un passetto indietro...

Ieri avevo il televisore acceso ma non stavo seguendo nessun programma in particolare (una cosa da non fare - soprattutto da non ammettere - quella di tenere la TV accesa come sottofondo... ssshh! Non ditelo a nessuno!) quando, all'improvviso, odo una musica familiare...

A mille ce n'è... ♪
...nel mio cuore di fiabe da narrar...


Il cuore mi salta in gola e in me riaffiorano ricordi della mia infanzia popolata di principesse, lupi, streghe, fate, nanetti... e un mangiadischi color arancione (anche se, in questo caso, si trattava di musicassette...)!

Mio figlio DEVE avere quelle fiabe! Non tutte, ok, ma qualcuna sì!

Chi di voi le ricorda?
Io e mia sorella abbiamo fatto a gara per vedere chi ricordava ancora a memoria (quasi) tutte le parole di Cappuccetto Rosso ("Che vedo? Non è la nonnina che dorme nel letto beata; quello è il lupo del bosco che l'ha mangiata! Gli sparo col mio fucile: prendo con cura la mira, e quella bestiaccia là, male mai più farà!") e Biancaneve ("Dimmi specchio in verità chi è regina di beltà? Esiste una bambina dal bosco alla collina, dal piano alla città, che è regina di beltà. Gioca nel cortile, è buona ed è gentile, è bella più di te, è la figlia del tuo re.").

Credevo che le Fiabe Sonore fossero  gelosamente conservate nel cassetto dei ricordi di tutti i bambini ormai cresciuti quando scopro che.. mio marito non le conosce!!!

Ma com'è possibile??!!  Comincio a canticchiare il famoso ritornello e lui... nada! Non batte ciglio. Ricorderò solo più tardi che sua madre (ergo, mia suocera!) è "contraria agli audiolibri!"

(...mumble mumble... o sarebbe meglio dire oooommmm!!)

Sarà che io e mia sorella non abbiamo avuto la fortuna di avere un genitore che leggesse per noi (eh già, questo ci è mancato!) ma questi ausili ci hanno permesso comunque di godere di queste fantastiche storie, di viaggiare sulle ali della fantasia... ed è un merito che non posso dimenticare!

Tralasciando, almeno per il momento, di analizzare la funzione delle fiabe (ne parla in modo molto chiaro ed esaustivo Giorgia Cozza nel suo Me lo leggi? ), possiamo comunque prendere in prestito le parole di Giorgia per 'giustificare' la scelta degli audiolibri (visto che, questa volta, possiamo scegliere di non far mancare ai nostri pargoli questi momenti unici e indimenticabili): "E allora, quando la mamma (o l'adulto che si sta occupando del bimbo) deve dedicarsi a qualche incombenza e non ha la possibilità di intrattenere il piccolo, una fiaba narrata dal Cantastorie e raffigurata nelle illustrazioni di un bel libro, può rappresentare una valida soluzione per i bambini di ogni età".


Alla prossima!
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